Per la cultura, contro l’addestramento. Un documento sull’aggiornamento professionale da presentare a collegi docenti che prevedano una “formazione” inutile o dannosa

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  • Ultima modifica dell'articolo:Febbraio 11, 2023
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Presentiamo qui di seguito la mozione elaborata dal professor Sergio Arangino a proposito del piano di formazione dei docenti. Chiediamo ai collegi docenti e ai singoli insegnanti che fossero intenzionati a proporre l’inserimento di tale mozione nel PTOF della propria scuola – anche con modifiche ritenute utili e opportune – di darne notizia all’indirizzo infomanifestoscuola@gmail.com, per permetterci di creare un elenco di sottoscrittori e una rete di istituti scolastici aderenti. Chiederemo in tal senso anche il sostegno e la diffusione da parte delle organizzazioni sindacali. Grazie,

Gruppo La nostra scuola – Associazione Agorà 33

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Poiché da molte parti si insiste sempre più sulla necessità di “formare”, di aggiornare e persino di “addestrare” i docenti secondo proposte metodologiche e didattiche unilaterali, standardizzate, spesso presentate come apodittiche verità “scientifiche”, che qualcuno pensa di calare gerarchicamente dall’alto (come “formazione obbligatoria”), si vuole ribadire che nella vita della scuola deve pur esservi la centralità della libertà dell’insegnamento garantita dall’articolo 33 della Costituzione.

Perciò, proprio nel campo dell’aggiornamento professionale e nella scelta delle diverse opzioni pedagogiche, non può mancare il pluralismo delle scelte e delle impostazioni culturali, che gli operatori dell’istruzione devono poter adottare, in scienza e in coscienza, con piena libertà, al fine di perseguire al meglio i loro compiti educativi.

In questa prospettiva, si allega una Proposta di mozione sul Piano di Formazione dell’Istituto da presentare al Collegio dei docenti, nel caso qualcuno tenti di imporre a tutti i docenti dei corsi burocratizzati, inutili o culturalmente dannosi. Eccola:

In merito al Piano di Formazione dei docenti di questo Istituto, si propone quanto segue:

La formazione e l’aggiornamento dei docenti può essere svolta anche in modalità di auto formazione, individuale o per gruppi, o in differenti modalità, su argomenti disciplinari, approcci metodologici e didattici, tecniche pedagogiche e altri temi d’interesse alternativi rispetto alle opzioni maggioritarie.

Ciò in tutela del pluralismo culturale e della libertà d’insegnamento garantita dall’art. 33 della Costituzione, nonché a salvaguardia di opzioni culturali, pedagogiche ed epistemologiche discordanti rispetto alle mode culturali correnti e ai ripetuti tentativi di ridurre la pedagogia e la didattica a un sistema di soluzioni preconfezionate e calate gerarchicamente dall’alto.

A sostegno di tale mozione si richiamano:
1) l’articolo 33 della Costituzione (“l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”);
2) l’art. 1 del D.Lgs. 297/1994 (“ai docenti è garantita la libertà di insegnamento come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente. L’esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni”);
3) L’art.1, comma 2 del Regolamento dell’autonomia scolastica (“L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale”);
4) la Nota introduttiva alle Indicazioni Nazionali di cui al DPR 89/2010: “Le Indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Ciò significa favorire la sperimentazione e lo
scambio di esperienze metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle autonomie scolastiche nella loro libera progettazione e negare diritto di cittadinanza, in questo delicatissimo ambito, a qualunque tentativo di prescrittivismo”.

La mozione può essere accompagnata dall’elenco dei docenti sottoscrittori e presentata per l’approvazione in collegio docenti anche come opzione metodologica di minoranza, in risposta alla strampalata teoria dell’ “addestramento” proposta nella recente riforma.